Peter Pan – Un sorriso… una Fata…
da uno studio su “Peter Pan” di James Matthew Barrie e di “Capitan Hook” per la regia di Spielber
Con: Arianna Rolandi e Fabrizio Cadonà
Scene: Teatro Blu
Musiche: Robert Gorick
Costumi: Primavera Ferrari
Testo e regia: Silvia Priori
Un uomo d’ affari, di nome PETER, è impegnato nella sua piccola scalata sociale.
Si sveglia la mattina di buon ora, si lava, si veste, fa colazione, corre in ufficio dove trascorre la sua giornata a ritmo accelerato fra telefonate, riunioni, corse da un piano all’ altro, calcoli, responsabilità, riepiloghi, e mille altre faccende. La sera è così stanco che non riesce a prendere sonno…..e la sveglia suona inesorabilmente ogni mattina alla stessa ora. Durante la giornata ripetitiva e il susseguirsi sempre uguale delle azioni, interviene TRILLY una bambina un po’ magica, che cerca di richiamare l’ uomo d’ affari, di fermarlo, e di toglierlo dal vortice in cui si è, suo malgrado, catapultato. Ma l’ uomo non la vuole ascoltare, la sua presenza lo infastidisce.
Trilly vuole aiutare Peter, gli corre intorno, grida, lo abbraccia, salta, balla per lui, ma nessuna distrazione lo distoglie dal suo automatismo ormai patologico. Trilly non lo riconosce più e decide di andarsene, vuole ritornare nella sua isola: l’ Isolachenoncè. Nel ricordarla incomincia a poco a poco a darle forma e tenta di trascinare Peter in questo suo gioco: riemergono così dalla memoria la nave dei Pirati, la laguna con le Sirene, gli indiani e Giglio Tigrato rapita da Capitan Uncino con l’ aiuto di Spugna, per costringerla a rivelare il rifugio segreto del suo più grande nemico: Peter Pan. E in questo susseguirsi di vicende l’ uomo e la bambina si abbandonano ai voli pindarici della fantasia dimenticando la fatica del ritmo quotidiano e riscoprendo il sapore del gioco. Catapultandosi da un personaggio all’ altro i due narrano le rocambolesche avventure dei tanti personaggi che popolano la storia. L’ uomo sembra dimenticare, almeno per un momento, il suo ruolo sociale e riscopre, attraverso il gioco fantastico, lo spirito della giovinezza e il piacere del lasciarsi andare in un luogo dove tutto è possibile. Peter e Trilly si riscoprono finalmente insieme, come due parti inscindibili di uno stesso pensiero, in cui uno alimenta ed è necessario all’ altro.
Il legame ritrovato continuerà a permeare il quotidiano, che pur con le sue regole, sarà vissuto con spirito diverso, più leggero, più sereno.